Alla ricerca delle coccole perdute – Giulio Cesare Giacobbe

Titolo: Alla ricerca delle coccole perdute
Autore: Giacobbe Giulio Cesare
Data di pubbl.: 2004
Casa Editrice: Ponte Alle Grazie
Genere: saggio
Pagine: 214
Prezzo: 12,50

“Per il Bambino gli adulti sono degli stronzi, per l’Adulto i bambini sono delle piaghe; per il Genitore i bambini e gli adulti sono dei disgraziati che devono crescere” (p. 141)

Secondo Giulio Cesare Giacobbe, psicologo di successo, l’evoluzione della vita di ogni uomo e donna passa attraverso 3 fasi fondamentali: BAMBINO, ADULTO GENITORE. Questo passaggio è unidirezionale e sempre in un solo verso. Il bambino è l’essere più egoista in natura: vuole per sé tutta l’attenzione e le cure di altre persone (non alcune a caso, ma quelle che “lui considera” come i suoi genitori), ha bisogno di protezione, di coccole, di cibo, di conforto; non domina né il territorio e né tantomeno le sue paure. L’adulto invece è l’essere che non ha bisogno di nessuno: si completa da solo, non chiede e non da, ma prende; ha amici se servono, altrimenti se ne sta da solo; è capace di procacciarsi il cibo, un riparo, domina il territorio e le sue paure. Il genitore invece è l’evoluzione dell’adulto che non solo è capace di amarsi, ma ha talmente tanto amore che ne ha per sé e per gli altri (non solo i suoi figli).

La teoria di Giacobbe però non si ferma qui: lo psicologo infatti ci dice che per potersi evolvere allo stadio successivo in modo completo e corretto, ogni persona deve aver sviluppato tutti i passi nello stadio attuale e per far questo ci sono una serie di requisiti ben precisi che deve avere: immaginate ad esempio un genitore che non sia in grado di essere autonomo, come potrebbe accudire un bambino venendo riconosciuto come suo genitore? La società odierna però sta sviluppando “bambini” che rimangono per via degli studi, della disoccupazione o di altre cause, bambini anche dopo il tempo “necessario” (i famosi “bamboccioni”), che lasciano il nido natale e in poco tempo si sposano e procreano diventando genitori (proprio perché anagraficamente più vecchi), lasciando meno tempo al corretto sviluppo dello stato di adulto, fondamentale per l’evoluzione della specie. Questo porta ad una serie di nevrosi e patologie psichiche che affliggono moltissime persone, anzi moltissimi adulti-bambini o genitori-bambini, che ovviamente saranno difficilmente in grado di far evolvere a loro volta in modo corretto i loro figli, portando tutto questo ad un terribile circolo vizioso.

Quando nel ormai lontano 2009 l’idea di metter su famiglia stava diventando più seria del previsto, una persona speciale mi mise in mano questo libro, che erroneamente “da adulto” decisi di accantonare per molto tempo, perché me ne infischiavo di quello che diceva un genitore. A distanza di anni, ormai genitore, ammetto l’errore. Questo libro è di fondamentale importanza per ognuno di noi: spiega in modo chiaro, rapido e conciso cosa accade quando ci troviamo in presenza di persone che soffrono di paure, ansie, depressione, angosce ingiustificate. Ma non solo: avete presente quei genitori che continuano a sgridare i figli? O quei colleghi che durante una festa restano seri ed impassibili, disprezzando chi balla e si diverte? Dietro tutto ciò si nasconde una patologia psichica che va esposta e curata.

“Quando eri bambina sognavi una famiglia e una casa tutta tua e giocavi con la bambola a fare da mamma. E stai giocando ancora con la tua veste azzurra, la tua casa pulita e la tua famiglia ordinata. Ma i tuoi figli, vedi, non sono bambole” (p. 156)

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