Autore: Muzzopappa Francesco
Casa Editrice: Fazi editore
Genere: Romanzo
Pagine: 234
Prezzo: 14.50 €
Pane, nutella e tragedie. Così sono cresciute le ragazze della mia generazione, che alle medie erano passate da Candy Candy a Lady Oscar e iniziavano a scoprire la storia della letteratura italiana grazie alle poesie di Ugo Foscolo… La letteratura umoristica, quindi, lo confesso, è per me una scoperta recente, ma credo di avere delle attenuanti e soprattutto di essere in buona compagnia. Gli italiani non amano questo genere e soprattutto lo conoscono poco. Quando ho avuto tra le mani questo libro non sapevo bene cosa aspettarmi e mi ci sono accostata dunque con una certa curiosità e armata solo di qualche lettura di Achille Campanile, Stefano Benni e Alan Bennet.
Di Francesco Muzzopappa conoscevo il blog “Fiabe brevi che finiscono malissimo”, storie che traumatizzano il bambino che c’è in noi e divertono molto i ragazzi dei miei laboratori di scrittura. Poi c’era la fama del primo romanzo, “Una posizione scomoda” edito sempre da Fazi con protagonista uno pseudosceneggiatore di film pornografici, costretto a questo duro lavoro dalla crisi che ha investito il mondo culturale.
Ce n’era abbastanza per iniziare con i migliori auspici una lettura inusuale e infatti non sono rimasta delusa.
Maria Vittoria dal Pozzo della Cisterna è una vedova di nobile famiglia che si trova in gravi difficoltà economiche a causa degli sperperi del figlio Emanuele, un giovane bellissimo che “sin da piccolo non aveva mostrato alcun tipo di attitudine”. Per immaginarvelo pensate pure a qualche rampollo di buona famiglia onnipresente sui rotocalchi rosa: pur di uscire con una ragazza dal petto florido è disposto a spendere cifre a molti zeri.
La contessa, sarcastica e determinata, mostra quasi di non avere sentimenti, salvo l’attaccamento al proprio patrimonio. Ha una sola compagnia, il maggiordomo che la delizia con sonetti di sua invenzione: un trauma per lei, divoratrice di telenovelas e di programmi come “Ballando sotto le stelle”, che dai tempi del collegio ha iniziato a odiare la letteratura. Ma non basta: a causa delle finanze sempre più risicate è costretto a somministrarle a colazione le Gocciole al posto delle prestigiose frolle Baratti e Milano, cosa a cui la nostra protagonista non riesce proprio ad abituarsi.
Sono tutti pieni di contraddizioni esilaranti questi personaggi, compresi i malviventi che la contessa incontrerà sulla sua strada quando, praticamente per caso, le verrà in mente un piano ingenuo e rocambolesco per riappropriarsi dei suoi averi ed evitare di mangiare solo cibi da discount.
Muzzopappa, muovendosi su una trama non nuova eppure sempre trainante tratteggia uno spaccato di tipi sociali realmente esistenti rappresentandoli in modo caricaturale e usa l’ironia per descrivere dall’interno una società malata, nella quale i disvalori dominano.