La trilogia delle Cinquanta Sfumature è, oramai, un vero e proprio caso editoriale. Anche la sua brillante parodia, tuttavia, sta avendo un gran successo e Gli Amanti dei Libri hanno deciso di incontrare la sua autrice, Rossella Calabrò.
Signora Calabrò… magari questa potrà sembrarle una domanda scontata, ma trovo che sia comunque giusto rivolgergliela. Come ha trovato la trilogia delle Cinquanta sfumature?
L’ho trovata un capolavoro. Di marketing. La squadra che ha lavorato a questo progetto ha fatto un ottimo lavoro. Ovvio che, dal punto di vista letterario, la trilogia è niente, ma mi sembra che non si sia mai posta come qualcosa di ben scritto o originale. Va presa per quello che è, e sono stupita da quante pedalate a vuoto si facciano per denigrarla.
Personalmente, mi ha divertito leggerla. Ma mi ha anche molto infastidito come viene rappresentato il rapporto di coppia tra i due protagonisti. Nemmeno negli anni Cinquanta si era così conservatori. Ah, dimenticavo: l’erotismo. Quello, secondo me, è l’ultimo degli argomenti, nella trilogia. Si parla di affettività e di sogni, secondo me.
Christian Grey è, per molte donne, evidentemente, l’uomo dei sogni o, meglio, il loro sogno di uomo perfetto. Secondo lei che cosa lo rende tale?
E’ perfetto perché non esiste. Non ha nemmeno un metabolismo, questo Grey. Non si ammala, dorme poco, ha erezioni pirotecniche, è al vertice di un’azienda stellare eppure non è mai stanco, digerisce in perfetto silenzio, le sue ascelle sono impeccabili, e insomma, sì, non esiste. Il suo unico difetto, secondo la trama del romanzo, è che non sa tagliare i peperoni. Ohibò.
E cosa direbbe, invece, a chi, come me, troverebbe a dir poco insopportabile avere accanto un Mr.Grey?
Le offrirei un caffè. Anche secondo me Mr Grey è insopportabile. Invadente, malmostoso, lunatico, prepotente, maschilista, insomma, le ha tutte. Certo, è un amante esperto, ma anche questo suona un po’ strano perché ha solo ventisette anni. Ma, per quanto riguarda il romanzo, trovo che tutte queste incongruenze e queste sparate siano peccati veniali. E’ una storia che serve per giocare, per sognare, e va bene così. L’importante è non prenderla sul serio. Quello sì che sarebbe preoccupante.
Nel suo libro, lei si è concentrata sul personaggio di Christian… ma se dovesse fare lo stesso su Anastasia, che cosa salterebbe fuori?
E’ appena uscito il mio “Cinquanta smagliature di Gina”, in cui racconto, sempre con ironia e in numero di cinquanta, le insicurezze e il sovrappeso emotivo e i pasticci di noi donne, noi Gine insomma. Ma non si riferiscono ad Anastasia, perché in lei non mi sono riconosciuta per niente. Se dovessi buttar giù dalla torre uno dei due, salverei Christian nonostante il suo caratteraccio, e butterei giù Anastasia, con anche un sasso al collo per sicurezza, perché è tanto magra che magari non va giù a piombo come vorrei. Tra l’altro, Anastasia, alla fine della trilogia, diventa peggio di Mr Grey.
Sia onesta: scambierebbe mai, magari anche solo per un giorno, la sua vita con quella della bella signora Grey?
No, mai. Nemmeno per un secondo. Preferisco essere una Gina, e anzi sono orgogliosa di esserlo.