Ecco quello che ci ha raccontato Jessica Vaghi, Jessy, autrice del quinto capitolo del romanzo collettivo “La perfezione di due note stonate”, pubblicato da Giunti editore in seguito ad un concorso per giovani scrittori.
Come nasce questa passione letteraria e da quale scrittore/scrittrice prendi spunto quando scrivi?
La mia passione per i libri è nata in prima elementare, non appena ho imparato a leggere. Ricordo che ogni mese in classe ci permettevano di prendere un libro dalla biblioteca e io non vedevo l’ora di restituire quello letto e sceglierne uno nuovo. Da allora leggere è diventato indispensabile come mangiare. Non potrei vivere senza libri, mi aiutano a superare momenti difficili e dimenticare per un po’ la realtà: sono terapeutici. Il passo dall’amore per la lettura a quello per la scrittura è stato breve. “Da grande sarò come gli autori che leggo”, mi sono detta un giorno, “regalerò alla gente medicine a parole per vivere meglio, sognare e volare con la fantasia”.
La mia scrittrice preferita è J. K. Rowling, adoro il modo il cui dissemina, lungo le sue storie, piccoli particolari che a fine libro si ricollegano tutti. Sicuramente è a lei che m’ispiro e cerco sempre di lasciare degli indizi al lettore lungo la mia narrazione, per poi stupirlo alla fine.
Cosa hai fatto per partecipare a questo concorso proposto dalla Giunti?
Son venuta a conoscenza del concorso grazie all’autrice del secondo capitolo, Esperanza, conosciuta partecipando al concorso Piero Chiara Giovani del 2013. Lei mi ha spiegato che dovevo solo iscrivermi al sito Y Giunti Shift e leggere i capitoli precedenti per poi scriverne uno io che continuasse in modo coerente la storia. Così ho fatto. Un po’ di fantasia, duemila revisioni, qualche consiglio da un amico cantante in una rock band et voilà il quinto capitolo si è fatto da sé.
Hai scritto un capitolo centrale del romanzo, a cosa hai dovuto fare attenzione in relazione alle parti fatte dai tuoi colleghi?
Non è mai facile entrare nella storia scritta da qualcun altro, ma devo ammettere che è stato divertente farlo. Ho dovuto segnarmi alcuni particolari che gli autori precedenti avevano impresso nei personaggi (ad es. il colore dei capelli di Alex, il numero di anni passati dalla sua partenza…) e star attenta a non perdere mai la coerenza sia nel modo di parlare, che di agire, che di pensare dei personaggi. Ogni autore ha il suo stile, e leggendo il romanzo si nota in fretta che ogni capitolo ha un autore diverso, ma rispettando alcuni fondamentali dettagli non è impossibile scrivere un romanzo a più mani. Ci ho poi messo il trucco alla Rowling: ho preso alcuni elementi dei capitoli precedenti e li ho ricollegati tutti, così che il lettore non si trovasse di fronte a un mondo completamente nuovo, ma riscoprisse la coerenza di quello vecchio.
Hai progetti futuri in campo letterario?
Assolutamente sì. Il mio più grande sogno è quello di diventare scrittrice. Il 2015 deve esser l’anno in cui finalmente pubblicherò il romanzo sui pirati su cui sto lavorando da 5 anni. È sicuramente il “buon proposito per l’anno nuovo” numero uno! Quando sarò una scrittrice affermata mi piacerebbe anche avviare qualche progetto culturale che diffonda l’amore per la lettura e la scrittura.
Nelle prossime domande, Jessy si è impegnata a rispondere calandosi nelle personalità dei due personaggi principali Joyce e Alex.
Come ci si relaziona secondo te con generazioni diverse dalla propria?
J: Bisogna cercare di avere più pazienza di quanto non si abbia con quelli della propria generazione. I grandi hanno una testa diversa dalla nostra, quindi dobbiamo essere pazienti, perché non ci capiranno subito. E lo stesso vale per i grandi che cercano di discutere con noi, devono avere pazienza, perché noi vediamo il mondo con occhi diversi dai loro.
A: Meglio non relazionarsi con chi non ti capisce affatto. Se proprio devi però, meglio che siano contatti brevi, in cui non si crea nemmeno il tempo di litigare.
Partiresti all’improvviso per un altro paese in modo da rincorrere un tuo sogno?
J: L’ho fatto una volta, credo che lo rifarei. Ho perso le inibizioni di un tempo, ho imparato che l’unico che può vivere la tua vita sei tu e non ci deve essere niente che ti impedisce di farlo come meglio credi.
A: Subito! Dove andiamo?
Jessy fai un saluto per “Gli Amanti dei Libri”!
J: Ciao ragazzi, complimenti per quello che fate per la cultura, vi ammiro! E grazie per aver dedicato un po’ di tempo alla nostra storia! Spero ci risentiremo.
A: Bella “Amanti dei libri”! Spero che oltre a leggere ascoltiate anche un po’ di buona musica: che il rock sia con voi, fratelli!