Si aggiudica il Premio Nobel alla Letteratura 2016 Bob Dylan. Per “Aver creato una nuova poetica espressiva all’interno della grande tradizione canora americana”. Questa la motivazione che ha portato alla scelta il Comitato dei Nobel a Stoccolma, che con l’annuncio ha ottenuto un forte boato di stupore in sala.
Il cantautore riceve questo riconoscimento dopo ben vent’anni dalla prima candidatura al Nobel, quella volta proposto dal professor Gordon Ball, docente di letteratura all’Università della Virginia, che aveva individuato e suggerito il suo nome all’Accademia Reale Svedese nel settembre 1996, in quanto cantautore e compositore in grado di influenzare la società a livello mondiale. Sono state poi sempre maggiori le occasioni in cui il nome di Dylan per il Premio veniva proposto, a seguito di studi ed analisi di altri professori.
Il primo, quest’anno dopo ventitré anni, personaggio americano a vincere il Nobel per la letteratura: nel 1993 l’ultima fu la scrittrice Toni Morrison. E da oggi il suo nome può essere inserito tra gli altri, del calibro di Saul Bellow, John Steinbeck e Ernest Hemingway.
Molti dibattiti sono stati aperti e sono in corso a proposito dell’adeguatezza del vincitore alla sezione letteratura, sui social soprattutto si leggono critiche che riportano il discorso su una base prettamente “di categoria”, per cui musica – soprattutto se pop- e letteratura sarebbero due questioni differenti.
In realtà Dylan con i suoi testi è stato, non solo un grande influencer della seconda metà del Novecento, ma anche un simbolo, un emblema di quella che chiamiamo “controcultura”: con i suoi pezzi e le sue opere, quale tra le più famose “Blowing in the wind”, è stato portatore di un sentimento e voce di un pensiero tra le masse. La sua musica è stata mediatrice di messaggi politici e ispirazione negli anni Sessanta, per quel movimento contro culturale, appunto, che ricordiamo come “Hippie”, e che poi è sfociato nella Guerra del Vietnam.