La Golem Edizioni nasce nel 2013 a Torino, grazie a Giancarlo Caselli, psicologo ed ora direttore editoriale. Il motto è quello di dare spazio e voce alle idee. Nonostante i tempi di crisi per l’editoria sono riusciti a portare avanti il loro progetto proponendo libri di altissima qualità. Abbiamo avuto il piacere di porre qualche domanda per capire la loro linea editoriale e per scoprire le loro aspettative riguardo alla partecipazione, per il secondo anno consecutivo, al Salone di Torino nel progetto Incubatore.
Golem Edizioni: cosa significa il vostro nome? Perché avete deciso di chiamarvi così?
Quando avevo poco più di 15 anni lessi un libro di Jacques Monod “Il caso e la necessità”, ecco io credo che molte cose che ci capitano siano spinte da queste due forze. Quando ho deciso di entrare nel mondo dei libri l’ho fatto acquistando una libreria che si chiamava (e si chiama Golem) ed ho scelto di mantenere questo nome che è portatore di forza e di energia oltre a rappresentare la materia grezza che deve essere plasmata, cosa che fa un editore.
Il vostro catalogo presenta 4 collane: Mondo, Uomo, Anno e Le vespe. Quali sono le peculiarità di ognuna di queste?
Abbiamo iniziato con le prime tre che portano il nome dei tre testimoni perfetti del Golem (secondo la leggenda), Mondo è la collana dedicata alla narrativa, Uomo alla saggistica, Anno all’intrattenimento. Poi la passione per i noir ed i libri di genere “giallo” ha deciso di farci far nascere una nuova collana che in omaggio ai due colri (giallo e nero) abbiamo chiamato Le Vespe. Anticipo che al Salone 2015 vedrà la luce una quinta collana dedicata al fantasy e che si chiamerà Dogma.
Golem Edizioni è una casa editrice indipendente nata a Torino. Come vivete la partecipazione al Salone Internazionale del Libro che si terrà proprio nella vostra città?
È un momento fantastico dove anche un piccolo editore ha la possibilità di conquistare un palcoscenico importante per far vedere che si può fare editoria di qualità anche se non si è dei colossi. Per noi questo è il secondo anno, l’anno scorso eravamo veramente neonati mentre quest’anno abbiamo un catalogo importante e tre premi letterari di prestigio (in particolare il Premio Speciale della Giuria vinto al Premio Internazionale Città di Cattolica con “E riaprirò gli occhi” di Antonella Maia) al nostro attivo.
Quali sono i vostri progetti futuri? Verso che direzione vorreste andare?
La prossima sfida è quella di avere una distribuzione e una promozione capillari ed efficienti su tutto il territorio nazionale. La seconda è quella di internazionalizzarci trovando dei partner esteri con cui condividere dei progetti editoriali.