100 diete per 100 sport – Alberto Lodispoto

Titolo: 100 diete per 100 sport
Autore: Alberto Lodispoto
Data di pubbl.: 1998
Casa Editrice: Edizioni Mediterranee
Genere: Manuale sportivo
Pagine: 279
Prezzo: 14,46

A ogni atleta lo sport adatto e la dieta adatta, cioé un regime dietetico strettamente legato al peso e allo sforzo dell’altleta; un buono stato nutritivo é infatti la condizione indispensabile per sentirsi in forma e per dare il massimo rendimento agonistico. La scrupolosa osservanza di un regime alimentare appropriato consentirà di superare un atleta di pari valore, ma alimentato irrazionalmente.” (p. 80)

Se non sappiamo da dove veniamo, faremo fatica a fare passi in avanti nel nostro futuro; ecco perché raccontare di un libro scritto nel 1998, circa 20 anni fa, in cui il medico Alberto Lodispoto ha cercato di mettere un po’ di ordine e organizzazione a due concetti estremamente diversi, ma molto vicini tra loro: Dieta e Sport. Senza la giusta benzina, anche la macchina più potente e veloce non potrà muoversi ed è su questo concetto che si sviluppa tutto il manuale: vengono descritte moltissime diete, piani alimentari, suggerimenti e consigli per ogni tipo di sport e di persona, dal professionista, al dilettante, al neofita.

Le osservazioni del medico Lodispoto partono da un’analisi dei comportamenti degli sportivi (ma non solo), che tendono a concentrarsi quasi esclusivamente sugli allenamenti estenuanti, sul rifare per ore il singolo gesto tecnico in cerca della perfezione, ma dimenticandosi completamente dell’alimentazione, che invece è alla base di ogni nostro movimento e ogni nostra funzione vitale, anche basilare.

Per alcuni individui il mangiare é una lotta contro il tempo, una corsa a consumare il pasto nel più breve tempo possibile, una gara a ingollare con furia gli alimenti“. (p. 31)

Lodispoto però sottolinea molto bene la netta differenza che c’è tra mangiare, seguire una dieta ed avere un piano nutrizionale adeguato: la differenza ovviamente non è solo legata al numero di calorie che i singoli piatti hanno, ma è legata anche al gusto. Una dieta ferrea, esclusivamente legata ad un obiettivo (come un traguardo o la sola perdita di peso), potrebbe perdere di significato una volta che questo sia stato più o meno raggiunto. Una corretta strategia nutrizionale, invece, legata in modo armonioso al piano di allenamenti (carico e scarico, per esempio) e di gare, ed ai singoli momenti che deve affrontare l’atleta (pre, durante e post-gara), diventa la chiave vincente per protrarre nel tempo questa condizione di benessere, senza perdere né di passione, né di gusto.

Mentre é facile una pronta ripresa muscolare dopo qualche mese di completa inattività, molto più lenta é la ripresa fisica di un organismo che ha trascurato di seguire le più elementari norme dietetiche.” (p. 231)

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